Da molti anni lo studioso e neuroscienziato J.H. Austin si interessa di processi cognitivi, neuroanatomia e neurofisiologia della meditazione. Oltre a decine di suoi articoli in ambito neuroscientifico, sicuramente il libro intitolato Zen and the Brain, di cui è autore, ha segnato un punto cruciale nella ricerca in questo ambito.
Un recente articolo, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, cerca di riassumere brevemente, per quanto possibile, alcune delle scoperte di Austin in oltre 30 anni di ricerca sulla meditazione in ambito neurofisiologico
buddhismo
Meditazioni per non uscire dal mondo
Così lontani, così vicini: la meditazione tra uscite e immersioni nel mondo
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Su internet circolano ormai moltissime infografiche che illustrano i benefici del meditare sotto l’aspetto fisiologico e mentale. Lo fanno spesso con qualche immagine stereotipata di tramonti o di cascate, volti sorridenti e corredandolo con qualche nuovo studio ‘scientifico’ sull’attività cerebrale dei meditanti – abbiamo visto, del resto, quanto gli studi scientifici raramente siano compresi per quello che […]
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Si sa molto poco del Tibet prima dell’introduzione del Buddhismo. Questo evento viene fatto risalire alla figura di Padmasambhava nel 786 d.c. che dalla regione dell’Uddhiana in India si mosse verso il Tibet, introducendo in questa regione i precetti Buddhisti e sancendo uno sconvolgimento molto profondo, non solo religioso, ma anche politico in tutta la zona himalayana e sub-himalayana. […]
LeggiIl mondo è un recipiente sacro e non si può governare
Paradossi, alchimia e barili di aceto: dialogo tra Confucio, Buddha e Laozi sulla vita, sul Cielo, sulla Terra e sull’Uomo. Un viaggio nella Tradizione Cinese e nei suoi Tre Insegnamenti in apparenza contrapposti ma sostanzialmente uniti.
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