Mi siedo con la schiena dritta e le gambe incrociate su uno zafu, un cuscino dritto e duro da meditazione, possibilmente sempre alla stessa ora e nello stesso luogo, possibilmente a digiuno o dopo avere bevuto una tazza di tè. Mi concentro, per quanto possibile, soltanto sul ritmo della respirazione, che dopo un po’ diventa regolare senza nessun intervento cosciente da parte mia.
Leggimeditazione
Meditare nel post-pandemia: un’inversione di tendenza
C’era tutto un discorso in quel silenzio,tutto un parlare in ogni muto gesto;pareva come se avessero appresoch’era stato salvato un mondo intero,o che un mondo era andato in distruzione; W. Shakespeare, Il racconto d’inverno Saranno stati i due anni di follia pandemica e il presente ancora più subdolamente fosco, saranno i mantra della normalità che, […]
Leggi“Yoga” e i cani neri di Carrère
Confesso che ho esitato qualche mese a leggere Yoga di Carrère perché tendo a diffidare dell’hype, un po’ per spocchia, un po’ per un crescente bisogno di argomenti ‘inattuali’, visto che abbiamo imparato quanto l’attualità può essere tossica, volgare e lontana dal cuore della realtà (un po’ come l’inevitabile rumore attorno alle battaglie legali tra […]
LeggiLa posizione da cui non puoi uscire
Piccola riflessione attuale – al di là del fatto che siamo di nuovo chiusi e che ci dispiace – nata da una postilla all’ultimo post: cosa fare quando si incontra difficoltà in una posizione? Si può valutare un passo indietro. Quando si può… Ma poi ci abituammo anche a questo. E alla fine quasi tutti […]
LeggiLa meditazione può essere ‘usata’ per alleviare lo stress?
E anche se arriverà sempre qualcuno più furbo degli altri a proporti qualcosa di più abbordabile, una risposta sensata alla domanda contenuta nel titolo potrebbe essere: occorre che si disimpari a usare; a fare per qualcosa; a prendere solo quello che serve, e a scartare quello che non sembra portare acqua al mulino. È una non […]
LeggiLo Zen e le Neuroscienze: il Sé e l’Altro
Da molti anni lo studioso e neuroscienziato J.H. Austin si interessa di processi cognitivi, neuroanatomia e neurofisiologia della meditazione. Oltre a decine di suoi articoli in ambito neuroscientifico, sicuramente il libro intitolato Zen and the Brain, di cui è autore, ha segnato un punto cruciale nella ricerca in questo ambito.
Un recente articolo, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, cerca di riassumere brevemente, per quanto possibile, alcune delle scoperte di Austin in oltre 30 anni di ricerca sulla meditazione in ambito neurofisiologico